Temporali in montagna: come comportarsi

Con l’avvicinarsi della stagione estiva il rischio di temporali in montagna aumenta progressivamente. L’escursionista, il trekker, l’alpinista, il biker sanno benissimo che il temporale è spesso accompagnato dai fulmini. Proprio i fulmini rappresentano il pericolo più grande per chi si trova all’aperto nel bel mezzo di un temporale estivo. Ma prima di parlare dei fulmini vediamo quali sono le principali tipologie di temporali e come si formano.

Innanzitutto i temporali possono essere distinti in due principali categorie:

  • Temporali da fronte freddo. Succede quando l’aria fredda del fronte, più densa e pesante si incunea sotto l’aria calda preesistente sollevandola bruscamente. Il fronte freddo in estate arriva spesso improvviso perché la nuvolosità indotta dal fronte caldo che lo precede nemmeno si nota più di tanto, se non per una sottile velatura del cielo. Il passaggio del fronte freddo può scatenare temporali anche intensi (grandine, forti rovesci di pioggia con lampi e tuoni) accompagnati da un calo termico e da rinforzo dei venti. I temporali frontali essendo fenomeni legati a veri e propri fronti (perturbazioni) sono facilmente prevedibili.
  • Temporali di calore o termoconvettivi. Solitamente si verificano nel tardo pomeriggio o verso sera perché sono legati al forte riscaldamento dell’aria vicino al terreno a causa del forte soleggiamento. La bolla d’aria, calda e umida salendo (brezze), incontra aria più fredda che favorisce l’innalzamento e la conseguente condensazione in nubi. Iniziano così a formarsi i primi cumuli che poi con il passare delle ore maturano in vere e proprie celle temporalesche. I temporali di calore sono fenomeni perlopiù molto localizzati e si esauriscono in genere in 30-60 minuti. Questa tipologia di temporale è difficilmente prevedibile con largo anticipo. Importante per lo sviluppo di questi temporali è il grado di umidità presente nell’aria: in presenza di aria molto secca lo sviluppo di nubi termoconvettive non avviene.

Come si formano i  temporali

Per avere un temporale non basta che in cielo vi siano delle nuvole ma occorre che queste nuvole siano dei cumulonembi. Il cumulonembo è la tipica nuvola temporalesca a sviluppo verticale (la base di queste nubi parte dai livelli più bassi tra i 1000 e i 2000 mt spingendosi talvolta fino a 10.000-12.000 metri). Il cumulo si presenta nella sua fase di maturazione con delle caratteristiche protuberanze a forma di cavolfiore con contorni assai netti.

temporali in montagna

Tarda mattinata estiva: cumulonembo in sviluppo

La vita di un cumulonembo attraversa principalmente tre stadi:

  • normalmente all’inizio il cumulo prende vita a causa di un sollevamento di aria calda e umida. Questa corrente caldo-umida che “alimenta” dal basso la nube si chiama inflow. Più l’atmosfera sarà umida e instabile più la formazione della nuvola temporalesca sarà favorita.  La nube allo stadio iniziale dello sviluppo avrà ancora un aspetto innocuo ma nel giro di poco si trasforma in un cumulo torreggiante con contorni nitidi. In questa fase le precipitazioni sono ancora assenti.
  • Nella fase centrale avviene il pieno sviluppo del temporale. All’interno della nuvola temporalesca oltre alle correnti ascendenti cominciano a formarsi anche delle correnti discendenti. La parte più alta della nuvola si allarga e assume una caratteristica forma ad incudine mentre la base diventa progressivamente più scura. Al suolo i forti colpi di vento e i tuoni sempre più vicini annunciano l’arrivo della pioggia. Poi d’improvviso arrivano i primi rovesci intensi di pioggia talvolta accompagnati da grandine.
  • La fase finale “di esaurimento” all’interno della nuvola vengono meno le correnti ascendenti che alimentano il temporale. Le precipitazioni diminuiscono di intensità. La cella temporalesca tende a sfilacciarsi e le precipitazioni diventano sempre più residue

Segni premonitori di un temporale in montagna

  • Presenza di piccole nuvole a torretta già di primo mattino, le cosiddette “pecorelle da temporale”
  • Assenza di brezze e di vento
  • Atmosfera umida e afosa
  • I cumuli non rimangono isolati ma tendono ad “organizzarsi” invadendo ampie porzioni di cielo.
  • Le nuvole mostrano protuberanze sempre più nette con il passare delle ore
  • Nuvole a diverse altezze e che risalgono lentamente i fianchi delle montagne (presenza di movimenti convettivi con aria più fredda in quota)
temporali in montagna

Schema dei vari tipi di nuvole con le diverse altezze

Temporali in montagna e rischio fulmini

Come anticipato all’inizio dell’articolo il maggior pericolo per chi si trova su un sentiero (peggio ancora se in parete/ ferrata) di montagna mentre un temporale scoppia è costituito dai fulmini. Il fulmine è una scarica elettrica che scaturisce a causa della differenza di potenziale esistente tra la parte alta e bassa di una nuvola, o fra due nuvole vicine. Il fulmine emette molta luce in un arco temporale molto ristretto (lampo), con conseguente forte riscaldamento dell’aria che da origine ad un suono (tuono).

REGOLA: Per determinare la distanza di un fulmine in Km dal punto in cui ti trovi  si divide per 3 il numero di secondi fra il lampo e il tuono! Se dopo il lampo non si sente il tuono il temporale si trova almeno a 30 km dalla nostra posizione.

I fulmini più pericolosi sono quelli che cadono a terra e per fortuna costituiscono solo una piccola parte di quelli prodotti durante un temporale.

temporali in montagna

Comportamento da tenere nel caso di temporale con fulmini

  • Evitare luoghi aperti e cercare di non essere l’unico soggetto verticale in un ampio spazio vuoto.
  • Evitare di sdraiarsi o di appoggiarsi ad una roccia
  • Se in un luogo aperto, assumere una posizione accucciata e rannicchiata con la testa tra le ginocchia con i piedi a terra vicini uno all’altro e posizionarsi in un luogo ribassato rispetto al terreno
  • Non ripararsi sotto un albero isolato (in particolare un larice, il cui apparato radicale favorisce la concentrazione di cariche positive)
  • Entrare in un bosco fitto ma non sostare sotto gli alberi più alti
  • Non sostare su un punto elevato (vetta, cresta o torrioni di roccia)
  • Non rimanere in prossimità di elementi appuntiti (pali della luce, monumenti alti, croci, gru, antenne …)

La consultazione delle previsioni del tempo e soprattutto l’osservazione attenta delle nubi e del loro sviluppo nei giorni a “rischio” ti potranno aiutare a schivare i temporali. Se non ti è mai successo di prendere un bel temporale sappi che l’importante è rimanere calmi senza allarmarsi troppo. Se ti dovesse capitare e ti dovessi trovare  lontano da ogni tipo di riparo non serve correre all’impazzata rischiando di inciampare, cadere, scivolare ecc…Meglio aspettare o comunque prendersela con calma evitando decisioni affrettate dettate dal panico. Che tu corra o cammini ti inzupperai comunque dalla testa ai piedi! Ma se è solo un temporale il sole ritornerà presto…