Puntura di zecca? Se un giorno dovesse capitarti non lasciarti prendere dal panico! Non serve a niente correre subito al pronto soccorso o dal dottore! Per prima cosa devi sapere che non tutte le zecche sono pericolose per l’uomo. In natura esistono due grandi famiglie di zecche: le zecche dure (Ixodidi) e le zecche molli (Argasadi). All’interno della famiglia delle zecche dure solo la Ixodes ricinus (zecca del bosco) è realmente pericolosa per l’uomo se infetta.
La zecca per diventare infetta deve entrare in contatto con il sangue di un animale infetto (topo, uccello ecc..). Una volta infettata rimane malata per l’intera vita e può trasmettere il battere ad altri animali che rimarranno portatori sani. Si stima che solo l’uno per cento delle zecche siano infette.
Malattie trasmesse da puntura di zecca
La Ixodes ricinus, se infetta, può trasmettere principalmente due malattie: il morbo di Lyme o Borreliosi e la TBE o encefalite da zecca.
Il Morbo di Lyme è un infezione batterica guaribile con trattamento antibiotico mentre la TBE è un virus. Per la prima non esiste la possibilità di vaccinarsi per la seconda si.
Malattia di Lyme o Borreliosi
E’ un infezione batterica che può interessare la pelle, il cuore e il sistema nervoso in generale. Normalmente il primo sintomo dell’infezione è la comparsa entro trenta giorni nell’area del morso di un eritema migrante (forma a bersaglio). Tuttavia è risaputo che questo sfogo può anche non presentarsi in alcune persone. L’eruzione cutanea è spesso accompagnata da spossatezza, mal di testa, dolori muscolari e debole febbre.
Se viene diagnosticata precocemente, la malattia di Lyme non è di per sè molto pericolosa. Basterà un ciclo di antibiotici per debellarla. Diversamente, se l’infezione non viene bloccata tempestivamente può provocare in un secondo stadio anche artrosi alle ginocchia e dolori reumatici.
E’ importante sapere che anche dopo essersi sottoposti a cura antibiotica il nostro corpo non sviluppa nessun tipo di immunità per questo tipo di malattia. Per questo motivo è possibile contrarre l’infezione più volte nel corso della vita.
TBE o encefalite da zecca
Scoperta in Italia relativamente di recente (anno 1994 primo caso in provincia di Belluno), la TBE è sicuramente la malattia più pericolosa trasmissibile da zecca infetta. Come già accennato poc’anzi tale malattia ha origine virale e colpisce il sistema nervoso centrale. La TBE è presente con alcuni focolai nei paesi dell’Europa centro orientale. Diversamente dalla malattia di Lyme, la trasmissione della malattia avviene entro pochi minuti dal morso della zecca.
E’ importante sapere che i sintomi della TBE non si manifestano nei bambini (asintomatica) mentre vi è un progressiva escalation della severità della patologia con il progredire dell’età (malattia molto grave per l’anziano). Fortunatamente in molti soggetti (circa il 70%) i sintomi della malattia non si manifestano. Nei restanti casi purtroppo, dopo un periodo di 3-20 giorni dal morso, la malattia si manifesta con febbre altissima e intensa cefalea. Attualmente non esiste ancora una specifica terapia per questa malattia.
Fortunatamente la TBE colpisce un numero minore di soggetti rispetto alla malattia di Lyme e per quelli particolarmente a rischio (boscaioli, pastori, guardie forestali ecc…) vi è la possibilità di vaccinarsi.
Come staccare la zecca
Il morso di zecca generalmente non causa nessun fastidio e non è doloroso. Proprio per questo è molto difficile accorgersi della presenza del parassita nel momento stesso in cui questo si attacca al nostro corpo. Quasi sempre ci si accorge da qualche ora fino a qualche giorno dopo il morso a causa del prurito.
Individuata la zecca la prima cosa da fare è provvedere alla sua immediata rimozione dalla cute tramite apposita pinzetta togli zecche (acquistabile in farmacia). Come? La zecca va presa alla base il più vicino possibile al rostro (piccolo uncino con il quale la zecca rimane attaccata alla pelle) e ruotata delicatamente in senso antiorario. Occorre pazienza e mano ferma.
Non applicare assolutamente sulla cute prima dell’estrazione olio, vaselina, alcool, benzina o altre sostanze. Così facendo, infatti, il parassita sentendosi soffocare rigurgiterà il suo patogeno ancora di più nel vostro sangue. Evitare di toglierla con le unghie a meno che la zecca non sia solo appoggiata sulla pelle.
Se dopo la rimozione il rostro dovesse rimanere dentro alla cute non allarmatevi per niente, le probabilità di infezione sono le stesse di qualsiasi corpo estraneo (spina, scheggia di legno ecc..). Dopo qualche giorno verrà espulso naturalmente.
Importante: Dopo l’estrazione lavare e disinfettare accuratamente la zona colpita e tenerla sotto controllo per almeno 30-40 giorni; nel caso di comparsa di arrossamento (eritema migrante) consultare il medico. La rimozione tempestiva è assai importante per scongiurare la trasmissione del Morbo di Lyme nel caso che la zecca sia infetta. La zecca infetta deve infatti rimanere attaccata alla pelle almeno 24 ore per trasmettere tale infezione.
Dove vivono le zecche
Le zecche si trovano nelle zone silvestri, tra i cespugli e su i fili d’erba dove ci sono animali da parassitare con microclima preferibilmente umido. Le zecche non saltano e non volano ma si appostano all’estremità dei fili d’erba aspettando il passaggio di qualche animale o dell’uomo. In genere non si spingono oltre i 1200 metri di altitudine.
Il periodo più a rischio per le zecche
Il periodo più critico è quello primaverile ed estivo che va orientativamente da fine marzo fino ai primi di ottobre. E’ questo il periodo in cui la zecca ha maggiore necessità di trovare un ospite per un pasto di sangue. Viceversa durante la stagione fredda è pressoché innocua in quanto cade in una fase di letargo.
Come difendersi dalle zecche
La cosa migliore è la prevenzione:
- Evitare i terreni poco battuti ed infestati da erbe in zone di collina e bassa montagna soprattutto nel periodo primaverile ed estivo. Evitare di sdraiarsi sull’erba.
- Vestirsi preferibilmente con abiti chiari in modo da rendere più facile la localizzazione delle zecche prima che le stesse entrino a contatto con la pelle,
- Durante un escursione ad “alto rischio zecche” evitare i pantaloni corti ed effettuare un controllo visivo sugli indumenti almeno con cadenza oraria.
- Al ritorno da ogni escursione se è possibile è buona abitudine effettuare un’attenta ispezione visiva (meglio se reciproca) del proprio corpo ancora prima di salire in macchina. Le zecche preferiscono normalmente le parti molli del corpo quali: ascelle, inguine, parte interna del ginocchio, collo, ombelico ecc.. Adottando con scrupolo questo accorgimento si avrà la possibilità di rimuoverle ancora prima che si attacchino alla cute.
- Al ritorno dall’escursione spazzolare gli indumenti prima di portarli dentro le abitazioni, controllarsi nuovamente e fare una doccia
- Eventualmente vaccinarsi contro la TBE se si frequentano abitualmente le zone a rischio.
Da assiduo praticante di boschi di montagna mi è capitato spesso di avere a che fare con questo fastidioso parassita. Qui al nord est e in particolare nella zona dove vivo (Prealpi Carniche) il problema zecche esiste da parecchi anni e ormai per molti è divenuto normale conviverci. Le punture di zecche non si contano più…
E’ così che per sentirmi più tranquillo ogni autunno mi reco in ospedale per le analisi del sangue (Borrelia). In merito alla TBE ho deciso di affidarmi per il momento alla fortuna e al buon senso ma non è detto che scatti in un prossimo futuro la vaccinazione!
Comoda ed efficace pinzetta togli zecche
[av_one_fourth first av_uid=’av-1zou44d’][/av_one_fourth]
[av_one_fourth av_uid=’av-1t83rr1′][/av_one_fourth]
[av_one_fourth av_uid=’av-4t7awt’][/av_one_fourth]
[av_one_fourth av_uid=’av-jx2s0t’][/av_one_fourth]
Immagine di copertina: Image credit Ulss7
[chimpmate]