Trekking in montagna. Come prevenire le vesciche

Alzi la mano chi di voi non ha mai avuto a che fare con una fastidiosa vescica ai piedi durante una camminata in montagna? Se hai alzato la mano sicuramente non avrai un bel ricordo di quella giornata! Quando affronti un’escursione giornaliera, e a maggior ragione durante un trekking itinerante di più giorni, mantenere  i propri piedi in piena forma è una delle priorità per la buona riuscita dell’esperienza. Concentrarsi sulla prevenzione è la migliore cosa, perchè quando la frittata è fatta può essere assai difficile riparare in corso d’opera. Ma come si formano le vesciche?

La causa principale dell’insorgere delle vesciche è sicuramente l’eccessivo sfregamento che comporta un accumulo di fluidi in una specifica zona d’attrito dove vi sarà la  formazione di una sacca o bolla di siero. In realtà la vescica non è altro che un processo di autodifesa della pelle. La bolla serve a proteggere gli strati più profondi della pelle da germi e batteri. Solitamente le vesciche si formano se lo scarpone è troppo largo; se il piede sfrega contro una cucitura all’interno dello scarpone o ancora  se le calze formano delle pieghe tra la pelle e la calzatura. Caldo, sudore e bagnato sono fattori che indubbiamente accelerano l’insorgere delle vesciche ai piedi.

Come prevenire le vesciche ai piedi durante un’escursione in montagna

Come anticipato l’aspetto della prevenzione riveste fondamentale importanza. Un piede asciutto che alloggia in una calzatura giusta e avvolto da un calzino asciutto e senza pieghe difficilmente ci darà dei problemi. Ok cominciamo a parlare della calzatura e delle calze.

  • Calzatura. Individuare la calzatura giusta è il problema numero uno soprattutto per l’escursionista neofita. Un ‘ottima calzatura da montagna non deve solo essere lunga il giusto ma anche larga il giusto, mi spiego: al momento della prova in negozio concentrarsi unicamente sul numero esatto può non bastare. In commercio si trovano calzature con pianta stretta adatte a persone con piedi magri e stretti, poi ci sono calzature con pianta più larga per chi ha piedi più tozzi e meno stretti. A parità di numero la scarpa da montagna (scarpa bassa, scarponcino o scarpone) giusta deve avvolgere comodamente il piede senza creare vuoti o punti di frizione.
  • Calze. Se le calze sono troppo lunghe o larghe  rispetto al piede possono causare pericolose pieghe tra la pelle e la scarpa. Il ripetuto attrito tra calza e tomaia con il piede già sudato può essere la causa scatenante di fastidiose vesciche. Per quanto riguarda le calze ci sono calze da scarpone e calze da scarpa bassa. Ogni scarpa da montagna esige la sua calza. Se hai individuato un buon paio di calze e le hai già collaudate positivamente il mio consiglio è di custodirle gelosamente! Le calze da bandire assolutamente? Quelle in cotone del “vu cumprà” e quelle in lana della nonna! In commercio esistono diversi tipi di calze da abbinare a scarpe basse, scarponcini o scarponi. Si tratta di calze tecniche di diversa pesantezza e  lunghezza con rinforzi nei punti di maggior sfregamento (come ad es. tallone).
prevenire le vesciche

Un pediluvio naturale è quello che ci vuole per rimettere in forma i piedi dopo km e km di sentieri

Buoni comportamenti per prevenire le vesciche

  • Collaudo scarponi. Appena acquistato uno scarpone o uno scarponcino da montagna il mio consiglio è di provarlo un paio di volte su percorsi non troppo lunghi per verificare se sono veramente adatti  al proprio piede. Durante queste primissime uscite poniamo particolare attenzione al piede e al minimo sentore di sfregamento fermiamoci a controllare. Se dobbiamo affrontare un lungo trek di più giorni privilegiamo calzature già collaudate di cui conosciamo l’affidabilità. Presentarsi alla partenza di un trekking di più giorni indossando un paio di calzature nuove di zecca è come sottoscrivere un contratto con la vescica ancora prima di partire…
  • Calze di ricambio. Soprattutto per le escursioni al caldo e su terreno bagnato è consigliabile avere nello zaino un paio di calze asciutte e pulite di ricambio da usare all’occorrenza. Camminare per ore con le calze bagnate comporta un aumento del rischio “vescica”.
  • Cerotto. Al primo semplice arrossamento applicare subito sulla porzione di cute interessata un cerotto del tipo Compeed, in grado di donare un rapido sollievo da dolore e pressione. Questa mossa intelligente eviterà, o nel peggior dei casi, ritarderà l’insorgere della vescica. In mancanza del cerotto anche il nastro adesivo chirurgico può andare bene se è messo con attenzione.
  • Lava i piedi in acqua fredda. Durante un lunga escursione, soprattutto se la giornata è molto calda, approfitta di ruscelli, cascatelle, fontane ecc… per dare una rinfrescata e una pulita ai tuoi piedi. Dopo averli asciugati a dovere (basta anche l’aria) ripartirai con un rinnovato benessere e con i piedi insolitamente riposati.

S.O.S vescica che fare?

Se nonostante tutte le precauzioni siamo costretti a gestire una vescica bisogna innanzitutto saper valutare bene la gravità della situazione.

Piccole vesciche. Nel caso di vesciche piccole e superficiali la soluzione migliore per avere un po’ di sollievo è quella di bucare la vescica con un ago sterile. Basta solo un piccolissimo foro in modo da permettere il drenaggio all’esterno del liquido. Importante è non rimuovere la pelle “morta” che fungerà da protezione per quella  sottostante. Dopo aver disinfettato la porzione di cute interessata dalla vescica applicare un cerotto tipo Compeed.

Grandi vesciche. Le grandi vesciche profonde e a maggior ragione quelle che contengono sangue vanno incise con strumenti assolutamente sterili e medicate da mani esperte.

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Buona montagna