Chi l’ha detto che per portare dei bambini piccoli a fare delle escursioni in montagna si debba usare per forza lo zaino porta-bimbo? Certo, se siete dei gran camminatori e volete cimentarvi in sentieri lunghi e sconnessi, non c’è alternativa; esistono però delle escursioni dove si può tranquillamente usare il passeggino, senza nulla perdere in paesaggi ed emozioni.
In questo articolo l’amica Adelaide, mamma appassionata di montagna, vi raccomanda tre escursioni con il passeggino da fare nelle Dolomiti scelte tra le sue preferite: una vera meraviglia per tutta la famiglia!

In escursione con il passeggino
Tre escursioni da fare con il passeggino nelle Dolomiti
- Val Venegia: un grande classico per tutti gli amanti delle vette intorno a San Martino di Castrozza; dopo il Passo Rolle, invece di dirigersi verso Bellamonte e Predazzo, si prende, a destra, la strada per il passo Valles e Falcade, e dopo 3 km, sempre sulla destra, il bivio per questa splendida vallata. Si può decidere di lasciare la macchina subito al primo parcheggio o proseguire (a pagamento) sino a quello più avanti: consiglio di andare avanti, anche perchè ormai lo fanno tutti e il polverone è assicurato. Ma da qui…che meraviglia! Io credo che non esista luogo più bello in tutte le Dolomiti, una vera oasi per tutta la famiglia: dalla malga Venegia (m. 1778) si cammina agevolmente sino alla Malga Venegiota (m. 1824) in un contesto quasi fiabesco, tra verdi pascoli e boschi, con il torrente Travignolo che regala quel pizzico in più di bucolico. Tutt’intorno sono sparse aree pic-nic e ovunque ci si può fermare per mettere in terra la propria tovaglietta e ristorarsi; oltre la Malga Venegiota, la strada (comoda e larga) inizia a salire un pochino, sino ad arrivare al Campigol della Vezzana (m. 1918), luogo che definire fantastico è quasi riduttivo: è una cartolina! Davvero si può sostare anche solo per godersi il panorama, ma la maggior parte delle famiglie giunge sin qui per far ammirare ai propri bimbi la vera bellezza della montagna e lasciarli dormire in mezzo ad un panorama senza paragoni. Da qui, per i più allenati, l’ascesa alla Baita Segantini (m. 2200) rappresenta una buona escursione ma, nonostante il paesaggio sempre più importante, all’ombra del Cimon de la Pala, è forse troppo impegnativo per comuni mortali muniti di passeggino.

La Val Venegia
- Rifugio Fuciade: dalla cima del Passo San Pellegrino (m.1918), che collega il bellunese alla Val di Fassa, si diparte una camminata dal dislivello minimo (80 metri), ma che è diventata un classico del turismo montano di queste zone. Dapprima snodandosi in mezzo al bosco, la larga e comoda strada ci fa ammirare tra le cime di pini e abeti, le vette circostanti, per poi aprirsi splendidamente a mostrare una vallata ampia piena di masi, un tempo utilizzati per lo stoccaggio del fieno ed ora, completamente ristrutturati, abitazioni estive per villeggiature di tutto rispetto! Senza davvero nessuna fatica si arriverà alla piana del Rifugio Fuciade (m. 1982), anche rinomato ristorante di alta quota, all’ombra del massiccio di Cima Uomo, con un panorama mozzafiato e tantissimi prati pronti ad accogliere le tantissime famiglie che ogni giorno, nel periodo estivo, si recano qui per far respirare l’aria buona di montagna ai propri pargoletti…verde a non finire che si congiunge col blu del cielo: cosa chiedere di meglio per un’escursione semplicissima, ma estremamente appagante.

Fuciade
- Valle San Nicolò: dal centro di Pozza di Fassa, una strada si diparte verso l’interno di una valle: seguendola, arriveremo, superata la Malga Crocifisso, ad un parcheggio obbligato, dal quale si prosegue agilissimamente su asfalto fino ad arrivare alla Baita Ciampiè (m. 1826), ottimo ristorante, tra l’altro! Da qui, sino alla Baita alle Cascate (m. 2000) il percorso, sempre su sterrato, è un po’ più impegnativo dei due precedenti, e la pendenza un po’ si fa sentire, ma la meta che vi aspetta saprà ricompensarvi di ogni fatica. Dopo un tratto non bellissimo, privo di panorama e abbastanza ripidino, la valle si apre a mostrare tutta la sua bellezza ed in prossimità della Baita, si notano già le cascate che hanno ispirato il nome del rifugio: anche qui abbiamo prati a non finire, sui quali i bimbi più grandi possono giocare e correre, mentre quelli più piccoli fare una bella nanna; niente qui è precluso, si respira un aria familiare decisamente coinvolgente!

L’inizio della bellissima valle di San Nicolò
Che aggiungere? Provare per credere…non sempre i luoghi più belli devono essere per forza impervi ed inaccessibili!
Testo e foto di Adelaide di duevoltemamma.com