La valanga del Monte Tremol

Domenica 02 marzo 2014, poco prima dell’alba, il Monte Tremol, che domina con la sua piramide la conca del Piancavallo (PN), non c’è l’ha fatta più a tenersi in groppa tutta la neve che è caduta quest’ inverno. La neve è bella ma quando è troppa è troppa e così una valanga spontanea di neve pesante di grosse dimensioni è scesa dal versante sud del monte, investendo la pista Salomon e danneggiando i piloni della parte alta della seggiovia del Tremol1.

La valanga anche quest’anno è partita dallo stesso punto dove era già scesa nel 2009, altra annata di nevicate eccezionali. E’ venuta giù più grossa però e solo la fortuna ha voluto che l’impianto fosse chiuso e non ci fosse nessuno. E’ così bisogna prenderne atto. In presenza di un punto debole e con analoghe condizioni la natura spesso si ripete infischiandosene se sotto ci sono strade, piloni, case o piste da sci come in questo caso.

Quello che a me dispiace è che adesso il Monte Tremol farà la parte dell’orco cattivo, verrà imbrigliato da reti, di divieti e magari il suo bel pendio verrà disseminato di antiestetici paravalanghe. Povero Tremol, mi dispiacerebbe proprio. Proprio lui che in molti anni mi ha regalato delle bellissime discese lungo i suoi fianchi. Proprio lui che è stato la mia palestra per il fuoripista quando ancora gli sci erano dritti, stretti e lunghi 2 metri. Quante belle giornate passate su quel pendio assolato che guarda la pianura alla ricerca del firn migliore. Proprio quest’anno che gli avevo riservato un ruolo di protagonista nell’articolo sul freeride a Piancavallo….

Cosa mi combini?

valanga del monte tremol

I danni causati dalla valanga alla seggiovia del Tremol 1

A ben pensare visto che ti voglio così bene un rimedio, una soluzione ci sarebbe. Basta farsi un giretto a nord delle Alpi per vedere che fanno in situazioni analoghe i gestori di caroselli sciistici. Ma il problema è che tu sei sfortunato perchè stai in Italia e quindi forse finirai male e sarai sempre considerato un monte che porta solo disgrazie e sciagure. Sarà sempre e solo colpa tua! Per me poi sarà sempre più dura visitarti, anche quando le tue condizioni saranno buone e non avrai sul gobbo tutta la neve che è caduta quest’anno: multe, divieti, qualche polizziotto potrebbe anche spararmi dalla pista che ti passa sotto…Sic

La soluzione per la valanga del Monte Tremol

Avete mai sentito parlare di distacco artificiale o programmato di valanghe?

valanga del monte tremol

sulla cima del Monte Tremol

Con questa pratica  la rottura del manto nevoso viene provocata prima che si verifichi spontaneamente attraverso il piazzamento di esplosivi a mano nelle zone di accumuli, se queste sono facilmente accessibili, oppure tramite il lancio dall’elicottero o ancora l’uso di appositi cannoncini spara valanghe che consentono di bonificare le zone a rischio anche da distanze ragguardevoli. L’onda d’urto determina il distacco della valanga ed il pendio rimane bonificato fino a nuovi accumuli.

 

Il metodo del distacco artificiale delle valanghe presenta 3 vantaggi:

  • E’ molto sicuro perchè consente di scegliere il momento più favorevole al distacco della valanga chiudendo al pubblico l’area circostante. Se fatto ripetutamente  ad ogni grossa nevicata non viene permesso agli accumuli di raggiungere grosse dimensioni e di diventare assai pericolosi.
  • E’ veloce. Queste operazioni richiedono poco tempo.
  • Non si producono danni rilevanti all’ambiente. Una volta sciolta la neve i pendii torneranno ad essere quelli di sempre.

La soluzione del distacco artificiale della valanga dal versante sud del Monte Tremol è  a mio avviso  il minore dei mali, anzi farebbe contenti tutti:

  • gli amanti dello sci alpino godrebbero di una maggiore sicurezza nel percorrere il tratto iniziale della pista Salomon anche durante le stagioni particolarmente abbondanti di precipitazioni nevose.
  • gli appassionati di freeride potrebbero contare su una loro zona appositamente dedicata ( tutta la parte alta della montagna)  e resa maggiormente sicura dagli interventi di bonifica. Si creerebbe così anche  una nuova opportunità da inserire nell’offerta turistica del Piancavallo stesso.
  • Il gestore dell’impianto di risalita dormirà notti più tranquille.
  • Il Monte Tremol infine non sarà più considerato una montagna disgraziata capace di seminare solo distruzione e verrà apprezzato per le opportunità che da a chi le sa cogliere.

Ripeto, questa cosa che propongo, non è una novità, c’è già da tempo nei paesi d’ oltralpe e funziona. Ma purtroppo siamo in Italia e a ben guardare la lezione del 2009 non è servita a niente…