Al Rifugio Rossi alla scoperta delle Alpi Apuane

Al rifugio Rossi non ci sono mai stato. E’ un rifugio che ho conosciuto solo tramite  le belle parole del suo gestore Antonello Chiodo che molto gentilmente si è reso disponibile a scrivere qualcosa per il mio blog su un luogo che  lui conosce come pochi.

Un qualcosa da cui trapela il suo forte attaccamento a questo posto. Un qualcosa che muove in me la curiosità di partire per questo meraviglioso angolo della Toscana così diverso dalle mie montagne . Un qualcosa che vale la pena pubblicare…

La parola ad Antonello Chiodo gestore del rifugio Rossi

Le montagne si sa, sono luoghi ricchi di numerose specificità spesso simili a volte diverse, sarà forse per questo che ogni area montuosa è unica, i rifugi conservano silenti e discreti la memoria di cose e vicende che sono avvenute nel corso del tempo. Cosi è per il rifugio Rossi e cosi è per le Alpi Apuane, tanto prossime al mare da essere fortemente segnate dal loro passato, intrecciato tra la Versilia, la Garfagnana e le piane toscane.

Il cibo nella sua semplice essenzialità ha la capacità di svelare le complessità di un luogo. A me (Antonello) ed Emanuele piace pensare che anche solo attraverso un piatto di tagliorini al farro o attraverso la minestrella di Gallicano, una ricetta primaverile composta di erbe spontanee, si possa evocare la Storia e le storie accadute. E ci piace pensare che tra un boccone e l’altro, l’immaginazione dei nostri ospiti possa riandare attraverso il passo degli Uomini delle neve e certi echi, a quei montanari che lungo questo infido valico, con le gerle cariche di neve, scendevano a piedi al mare della Versilia per preparare il sorbetto ai fortunati vacanzieri di inizio secolo del ‘900.

Certo la Pania, la regina delle Alpi Apuane che si alza placida sopra il rifugio, la si può scoprire in mille modi, c’è chi va in vetta prima che sorga il sole per vedere lo spettacolo mozzafiato dell’alba che scopre il velo sopra la Toscana e la vista allora si fa infinita sopra il mar Tirreno e le sue isole fino alla Corsica. E c’è chi invece scopre il piacere dell’andare lento per ammirare con calma le fioriture endemiche che punteggiano i suoi fianchi, poi c’è il mondo di chi va in su e chi va in giù, non inteso come il traffico convulso in un centro commerciale ma bensì l’andare in alto dei freeclimber ed alpinisti per le pareti calcaree della montagna e l’andare in giù lungo le radici del cielo che sono le grotte e le gallerie di questi monti terreno di scoperta affascinante per speleologi e avventurosi. Sarebbe bello poter dire e raccontare tutto ma poi, persino in questo epoca social 2.0 sapere e conoscere i dettagli del tuo viaggio alla fine non toglie poi il piacere di scoprire e di stupirsi?

rifugio rossi

Antonello Chiodo gestore del rifugio Rossi in pillole

Milanese, appena diplomato come tecnico elettronico ha lavorato per un paio di anni presso diversi stabilimenti siderurgici italiani montando automatismi per movimentazioni industriali. Ad Antonello  però questo lavoro stava stretto, lui amava la natura e la montagna cosi cominciò a lavorare come boscaiolo nei boschi in provincia di Como. Successivamente lavorò come guida ambientale  per ben 6 anni nel parco dello Stelvio. Poi un giorno ricevette una proposta: quella di gestire un rifugio e disse si. Era il rifugio Falc al pizzo Tre Signori sulle Orobie in Lombardia. A quel tempo mancava un collegamento telefonico e nemmeno la luce elettrica ( lampade a gas ). Antonello non si perse d’animo e caparbiamente riusci ad ogni estate che passava a portare delle migliorie ( ah il primo collegamento via cellulare, mi sembrò come l’annuncio del primo ammaraggio dalla luna ). Anno dopo anno il Falc diventava sempre più rifugio nel senso che viveva delle visite degli ospiti. Dopo 17 anni Antonello sentiva il bisogno di una nuova sfida e di altri stimoli. Si perchè voleva gestire un rifugio aperto anche d’inverno. Per questo nel momento in cui si presentò l’occasione scelse il Rifugio Rossi in Toscana sulle Alpi Apuane.

Info utili rifugio Rossi (C.A.I. Lucca)

rifugio rossiSorge su un prato a 1600 mt nel massiccio delle Panie nelle Alpi Apuane in Toscana. Si può raggiungere solo a piedi dalla Versilia e dalla Garfagnana tramite diversi sentieri di montagna.

Accesso più utilizzato: da Lucca percorrere la statale della Garfagnana fino a Gallicano poi proseguire per Molazzana- Sassi-Alpe Sant’Antonio – Piglionico. Da qui il sentiero numero 7 conduce in circa 1.15 al rifugio Rossi.

Il rifugio dispone di:

  •  22 posti letto in camerone, più 8 di emergenza,
  • saletta da pranzo e un locale all’ingresso con camino per un totale di 35 posti,
  • illuminazione elettrica, e riscaldamento a stufe e biblioteca
  • servizi igienici.

Telefono fisso: 0583 710386 / cellulare Antonello: 348.3898003./ mail: antonellochiodo@virgilio.it