Estate tempo di vacanze, di sole e di mare. Eh si, ogni tanto piace anche a me andare al mare…. devo ammetterlo! Soprattutto se il mare è bello come quello che ho trovato a Lampedusa quel giorno che ho raggiunto la piccola baia di Cala Pulcino.
A Lampedusa quando si scende dall’aereo si avverte subito la sensazione di essere come un naufrago in mezzo al mare. Si, è vero che anche a Lampedusa ci sono strade, macchine, ristoranti, alberghi ecc.. ma la presenza del mare è così forte e costante che è facile sentirsi oppressi dalla sua forza. Tutto attorno mare, mare e ancora mare nient’altro che mare!!!
Che bello è stato percorrere le polverose stradine di quella piccola isola con il nostro Mehari rosso alla ricerca delle insenature di costa più nascoste e spettacolari. Io a petto nudo conducevo quello spartano ma fantastico mezzo senza finestre con mia moglie accanto e la mia bimba dietro avvolta da un asciugamano. Tutti e tre liberi con l’aria tra i capelli, un aria caldissima e asciuttissima come quella del phon. Prima di allora non avevo mai sperimentato quell’aria così calda, nemmeno in Grecia. In effetti era luglio ed eravamo quasi in Africa…
Il giorno a Cala Pulcino
Durante quella vacanza a Lampedusa, un giorno parcheggiai il Mehari proprio sopra il ripido canyon che dà accesso alla meravigliosa baia di Cala Pulcino. Mentre scendevo, insieme a Francesca con la mia piccina nello zaino, lungo quel fantastico canyon selvaggio in mezzo alla macchia mediterranea, un percorso alternativo attirò la mia attenzione. Individuai delle tracce che dalla baia portavano ad una cengia, che tagliava delle rocce gialle come lo zabaione a picco su un mare turchese, proprio sulla parete che delimita la cala. La tentazione di percorrere quella cengia era troppo forte. Dopo una prima perlustrazione fatta da solo mi resi conto che la cengia non era poi così difficile e così decisi di proseguire insieme alle mie due compagne d’avventura, quella piccola in spalla e l’altra dietro. Ben presto arrivammo ad un pulpito da cui si spalancò improvvisamente un panorama mozzafiato verso la famosa Spiaggia dei Conigli.
Restammo come attoniti rapiti da tanta bellezza e devo dire che indugiammo un bel po’ prima di scendere alla spiaggia in mezzo a tutti gli altri turisti. Grazie a quella cengia, su quel pulpito solitario che separava Cala Pulcino dalla Spiaggia dei Conigli c’eravamo solo noi con il tormentone di quel giorno: ma quanto bello è camminare tra il cielo e il mare di Lampedusa!
Foto Gallery A Cala Pulcino, una cengia tra il cielo e il mare di Lampedusa
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