Qualcuno di voi ricorda i vecchi Maxel arancioni con le strisce blu? Era il 1980, avevo 8 anni, i miei primi sci sono stati proprio quelli. Mio padre me li aveva comprati in previsione di una settimana bianca organizzata dalla scuola. Eh si, quella volta si facevano ancora le settimane bianche… Ricordo che mi sentivo orgogliosissimo di quegli sci e la sera in cui li portai a casa supplicai mia madre di lasciarmeli tenere in camera vicino al letto.
Non sapevo sciare ma già il fatto di prenderli in mano e guardarli mi faceva sognare a tal punto da immaginarmi di saperlo già fare.
Mancavano pochi giorni all’inizio della settimana bianca e mi convincevo sempre più che con quelle due splendide stecche avrei sciato sin da subito come gli atleti che vedevo in TV, non vedevo l’ora di usarli e di concretizzare il mio sogno…
Il giorno che ho calzato i miei primi sci
Ero a Piancavallo (PN), il primo giorno di quella memorabile settimana bianca, quando il maestro di turno mi chiese se avessi già sciato. Io naturalmente risposi di sì per paura di finire nel gruppo dei neofiti ad imparare la noiosa scaletta. Quando il maestro mi indicò il gruppetto dei “bravi”, già radunati in fondo alla piccola conca dove partiva lo skilift dell’ex pista dei Caprioli, non ci pensai due volte a dirigermi verso di loro, sentivo di appartenere di diritto a quel gruppo! Al via del maestro, in un attimo, non so nemmeno come, riuscii a infilare gli scarponi negli attacchi e con decisione partii convinto con ai piedi quei miei primi sci arancioni che fino a quel momento avevo solo adorato.. Volevo sciare e basta, sin da subito possibilmente!!! Peccato che già dopo il primo metro tutta la mia convinzione cominciò a vacillare lasciando spazio ai primi dubbi, accompagnati dalla paura che cresceva proporzionalmente all’aumento della velocità.
Uno schianto secco fermò la mia folle corsa. Avevo centrato in pieno la casetta di legno a sinistra dello skilift, quella dove dentro stava l’omino della manovia! Dopo pochi secondi mi trovai circondato da mio padre, da altri genitori incuriositi e dal maestro che per primo era sceso in mio soccorso. Il mio sogno di saper già sciare si era infranto contro la dura realtà!
Così, con le orecchie basse ma fortunatamente illeso, dovetti accontentarmi del gruppo degli scarsi e passare i primi due giorni a fare la scaletta…
Dopo quella figuraccia, la settimana bianca passò serenamente. A fine corso con soddisfazione vinsi la garetta degli “scarsi” e quella rimane la prima ed unica gara di sci vinta nella mia vita.
La competizione non mi ha mai attirato, lo sci si però. Da quella volta non ho mai smesso di sciare. Ho sciato tanto in pista ma sempre senza paletti. Poi, più grandicello, mi sono spostato sempre più ai lati delle piste per poi lasciarle sempre più spesso a favore dei boschetti e dei bianchi pendii immacolati. Ho seguito la mia strada di sciatore “creativo”, senza cronometri, alla ricerca di uno spazio che sia solo mio. Quello spazio che mi serve per sentirmi libero ma anche nello stesso tempo così legato alla natura nel rispetto della sua forza. Sciare fuori dalle piste per me è un po’ come tornare alle origini dello sci, quando ancora non esistevano le piste ed era lo sciatore che doveva adeguarsi al tipo di terreno che aveva sotto i piedi e non il contrario. D’accordo, le attrezzature di oggi facilitano questa esperienza ma la sensazione di libertà penso che sia rimasta la stessa.
Sono passati molti anni dal quel primo episodio. Purtroppo quei primi sci Maxel adesso non li ho più, ricordo solo che erano arancioni con le strisce blu ma ancora oggi, a distanza di molti anni, ogniqualvolta mi capita di comprarne un paio di nuovi, rivivo le emozioni e le aspettative della prima ora. E vi confesso che la prima notte quando sono ancora nuovi li tengo in camera con me accanto al mio letto….
Foto di copertina: Io il primo da sinistra
E voi ricordate i vostri primi sci? Come è andata, lasciatelo scritto nei commenti!