In mountain bike alla Malga Coda di Bosco

Questa mattina mi sono alzato con quella di muovermi un po’; la pioggia degli ultimi giorni mi aveva decisamente stufato e soprattutto relegato a casa davanti al pc. Il mio umore non era alle stelle ma sentivo di aver bisogno di un po’ di aria di primavera per liberare la testa dalle paure e dai cattivi pensieri che ogni tanto, come dei nemici invisibili, si radicano nel mio cervello senza motivo.

Sono uscito di casa con la mia mountain bike senza una meta precisa, avevo semplicemente voglia di stare all’aria aperta e di godermi finalmente un po’ di sole. La meta l’avrei scelta strada facendo.

Da Budoia sono entrato in Pedemontana e, dopo pochi minuti in discesa, l’aria frizzante delle sette del mattino ha contribuito a schiarirmi le idee ed è lì che ho cominciato a pensare in che direzione orientare la mia ruota anteriore. Idea!!! Tempo fa un amico mi parlava di una strada sterrata che da Coltura (frazione di Polcenigo) sale, attraversando diagonalmente la montagna, fino a sbucare più in alto ad una malga in prossimità del Bosco del Cansiglio.

Quel percorso mi stimolava anche perché non l’avevo mai fatto prima né a piedi né in bici.

Devo dire che la scelta, sin dall’inizio, mi ha piacevolmente sorpreso: la carreggiata a fondo naturale chiusa al traffico sale obliquamente verso sinistra, senza grossi strappi, tagliando come una lama di coltello i verdi e ripidi pendii delle montagne che sovrastano i paesini di Polcenigo e di Sarone. Durante la salita alcuni splendidi gigli in fiore mi hanno fatto ricordare che, nonostante le piogge incessanti degli ultimi giorni, anche quest’anno la primavera è arrivata. Ad un certo punto i gigli erano così belli che mi sono fermato per un autoscatto, divertendomi come un matto a trovare il sasso migliore dove appoggiare la macchina fotografica. Pedalare in quel posto, sentire il mio respiro, vedere i gigli e fare quelle cose senza senso mi hanno fatto sentire semplicemente felice

La felicità a volte la trovi così, magari a due passi da casa. Altre volte ti passa vicino ma non te ne accorgi, proiettato come sei a pensare al futuro e a quello che verrà….

Più in alto, la comoda strada bianca diventa sempre più panoramica e varia fino a sbucare, dopo un breve tratto asfaltato, in località Lama di Som (635 mt) . Questo tratto è un vero balcone che si affaccia sulla pianura e offre alcuni scorci davvero notevoli. Da Lama di Som ho voluto continuare a salire lungo la strada, dapprima asfaltata poi a fondo naturale, fino a raggiungere la Malga Coda di Bosco ormai ai margini del Bosco del Cansiglio (875 mt).

Tempo di cambiare la maglia, indossare il Kway e dare un sorso alla borraccia e giù in picchiata verso casa.

Mentre percorrevo la strada asfaltata che scende a Sarone mi domandavo chi sarà stato a dare un nome così suggestivo a quella malga. Coda di Bosco, dicevo tra me, è proprio un nome di quelli belli, di quelli un po’ magici, di quelli che stimolano la fantasia ma soprattutto di quelli che aiutano a scacciare dalla testa le paure e i cattivi pensieri che ogni tanto come dei nemici invisibili rischiano di compromettere la nostra serenità….