Dici Dolomiti Friulane e uno pensa subito al Campanile di Val Montanaia a Mauro Corona o alla diga del Vajont. Certo il curioso obelisco di pietra è unico in tutto il mondo, i libri del famoso scrittore-alpinista vengono letti anche in Sicilia e la tragedia del 1963 è stata uno dei più grossi disastri del dopoguerra… ma non di queste cose ho voglia parlarvi oggi. C’è qualcosa da fare di molto bello tra questi monti: il Trekking delle Dolomiti Friulane!
L’assegnazione del nome Dolomiti Friulane a questo gruppo di montagne, che si estendono tra il Cadore, il fiume Tagliamento, la Val Tramontina e la Val Cellina, è storia piuttosto recente. Tuttavia già un certo Antonio Berti, nel 1929 quando compilò la prima grande guida monografica delle Dolomiti Orientali diede a queste montagne l’appellativo generico di “Dolomiti d’Oltrepiave”.
Qualcuno può pensare che siano Dolomiti di serie B. Certo le cime e le pareti sono un po’ più basse delle loro sorelle maggiori venete e trentine ma vi assicuro che non sono meno belle! E poi qui si respira aria di selvatico!
Ripidi versanti, grandi pareti, scoscesi ghiaioni, torri e pinnacoli rocciosi dalle forme più bizzarre, scarsissima antropizzazione, totale mancanza di impianti sciistici e strette strade di fondovalle, spesso dissestate, custodiscono quasi gelosamente alcuni angoli remoti e meravigliosi che pochi conoscono.
In questo “regno del silenzio” si può entrare solo in punta di piedi con il sudore che gocciola dalla fronte senza pretendere troppe comodità o panorami facili.
Proprio per questo come Accompagnatore di M. Montagna ti propongo un vero raid escursionistico ad anello di 4 giorni con pernottamento in alcuni dei principali rifugi delle Dolomiti Friulane. Attraverseremo in quota le selvagge montagne del Pramaggiore, dei Monfalconi, degli Spalti di Toro e del Cridola.
18-21 luglio: Trekking delle Dolomiti Friulane in 4 tappe
1° Tappa : Dal Rifugio Pordenone al Rifugio Padova
La prima tappa si sviluppa lungo la straordinaria Val Montanaia passando ai piedi dell’omonimo campanile, una delle montagne più “strambe” al mondo. Oltrepassata la Forcella Montanaia (2333 mt) si scende per la val d’Arade sino alla grande radura prativa del Rifugio Padova (1287 mt) dove si pernotterà. Dislivello in salita 1100 metri, ore 6/7, difficoltà EE. Segnavia CAI 353, 342 e 346. Tappa piuttosto faticosa ma l’ambiente ripaga ampiamente dello sforzo!

La verde radura dove sorge il Rifugio Padova
2° Tappa: Dal Rifugio Padova alla Casera Val Menon o Val Binon
Dal Rifugio Padova (1287 mt) si risale la ghiaiosa Val d’Arade fino a guadagnare l’alta Forcella Monfalcon di Forni (2309 mt) . Si è nel cuore dei Monfalconi! Torri, pinnacoli, campanili, si stagliano aguzzi contro il cielo! Da qui si scende nel magico e solitario catino roccioso in cui sorge il bivacco Marchi-Granzotto (2170 mt). Discesa la lunga ma meravigliosa Val Monfalcon di Forni si risale a sinistra lungo la Val Binon per poi pernottare presso l’omonima Casera (gestita). Posto davvero idilliaco! Salita 1100 metri, 7 ore, difficoltà EE. Segnavia CAI 346 / 342/359/ 361/

Il bivacco Marchi e Granzotto
3° Tappa: dalla Casera Val Binon o Val Menon al rifugio FLAIBAN-PACHERINI
La traversata al Rifugio Flaiban-Pacherini si svolge in parte lungo l’incantevole Truoi dai Sclops (sentiero delle Genzianelle). Lasciata la casera Val Binon (1778 mt) si incontrano nell’ordine: i prati di Camporosso (prateria alpina con una fioritura estiva unica) e le forcelle Brica (2088 mt), dell’Inferno (2175 mt) e Fantulina (2107 mt). Da quest’ultima si scende più decisamente in Val di Suola dove a 1587 mt sorge il Rifugio Flaiban Pacherini dove si pernotterà. Dislivello in salita 1000 metri, ore 6, difficoltà E. Segnavia CAI n. 361/ 369/ 369a/. Pernottamento al Rifugio Flaiban-Pacherini.
4° Tappa: dal Rifugio FLAIBAN PACHERINI AL RIFUGIO PORDENONE
L’ultima tappa di questo raid escursionistico ci permette di chiudere in bellezza l’anello iniziato tre giorni prima con la salita alla panoramicissima Forcella Pramaggiore m. 2295 per poi scendere al Rifugio Pordenone lungo la bucolica Val dell’inferno e la Val Postegae. Ore 6/7. Segnavia 362a/363/366/362/361
Per essere completato con soddisfazione questo trekking delle Dolomiti Friulane richiede un buon allenamento di base (dislivelli di mille metri al giorno circa) e passo sicuro per procedere su sentieri poco agevoli e ghiaioni anche ripidi. Effettuando l’anello come proposto e pernottando nei rifugi non è necessaria attrezzatura da alpinismo e viveri vari per cui il peso dello zaino rimarrà non lontano da quello di una normale escursione fatta in giornata.
Se sei un buon camminatore e vuoi fare davvero un’esperienza originale ti consiglio di prendere in considerazione seriamente questo trekking e di farti accompagnare da chi, come me conosce davvero bene queste montagne per averle percorse già in lungo e in largo.
Per maggiori info sul “mio” Trekking delle Dolomiti Friulane consulta il programma completo con tutti i dettagli.