Ricordo ancora quando comprai i miei primi bastoni da trekking: in montagna, almeno nelle mie zone, erano veramente poche le persone ad usarli, perlopiù si trattava di tedeschi o austriaci. Mosche bianche gli italiani. Erano molti invece quelli che mi facevano sempre la stessa domanda: ma dove sono gli sci?
Qualcuno incuriosito, con in mano il classico bastone di legno, mi guardava con diffidenza, altri ridacchiavano sotto i baffi, altri ancora sembravano visibilmente stupiti. Insomma tutto ciò per dire che era quasi imbarazzante andarsene in giro per le montagne impugnando quei cosi!
Eppure sin dalla prima volta che ho avuto modo di provarli ho avuto subito la sensazione che camminare in montagna con il supporto dei bastoncini da trekking era tutt’altra cosa, che farlo senza. All’inizio, forse per giustificare ai miei occhi e soprattutto a quelli degli altri il loro uso, li portavo con me solo quando sulle spalle avevo uno zaino pesante, poi dopo pochi mesi ci ho trovato sempre più gusto, e ben presto questi attrezzi sono diventati un compagno insostituibile per ogni mia escursione, a prescindere da cosa porto dentro lo zaino.
I bastoncini telescopici da trekking sono fatti in materiali molto leggeri, in genere alluminio o carbonio, i secondi più leggeri e costosi dei primi ma più soggetti a rotture in caso di urto. Sono regolabili in altezza in base alla propria statura e in base al tipo di terreno da affrontare (salita o discesa). Possono essere utilizzati in montagna su qualsiasi terreno, al di fuori di quello strettamente alpinistico, sia in salita che in discesa e all’occorrenza essere riposti nello zaino facilmente e velocemente. I modelli più innovativi sono addirittura pieghevoli, con anima elastica. Li ripieghi in tre e puoi sistemarli nello zaino, senza che sbuchino fuori!
Per i pochi che sono ancora scettici sul loro impiego ho voluto appositamente analizzarne i pro e i contro.
Bastoncini da trekking: tutto quello che devi sapere
I vantaggi di usarli lungo i sentieri di montagna si sintetizzano in:
- Migliore equilibrio nella camminata. E’ fuori discussione che quattro punti di appoggio sono meglio che due. Usando i bastoncini si ha un maggiore equilibrio durante la camminata e molta più stabilità in fase di discesa soprattutto nel caso di zaino pesante. L’incidenza di cadute accidentali, distorsioni alle caviglie è nettamente inferiore se si utilizzano correttamente i bastoncini.
- Scarico di parte del peso sulle braccia. Parte del proprio peso e di quello dello zaino (indicativamente fino ad un massimo del 30%), viene scaricato sulle braccia sgravando così le articolazioni delle ginocchia e delle caviglie. Questo non è un fattore da sottovalutare soprattutto durante le lunghe discese quando la stanchezza si fa sentire ed è più facile farsi male.
- Migliora la respirazione. Il loro utilizzo durante la camminata favorisce l’apertura della cassa toracica permettendo di respirare a pieni polmoni. Tutto ciò porta ad una migliore ossigenazione del sangue e di conseguenza meno affaticamento e più efficienza.
- Si rinforzeranno le braccia. Oltre alle gambe anche le braccia e in particolare i tricipiti hanno un ruolo attivo durante la camminata. Questo si verifica soprattutto in salita durante la fase di spinta.
- Camminata più fluida. Se usati correttamente, muovendo contemporaneamente braccia e gambe in modo alterno, si ottiene una camminata più fluida e scorrevole che influisce positivamente anche sulla piacevolezza dell’escursione.
Gli svantaggi invece sono facilmente limitabili facendo un po’ di attenzione in alcune circostanze, e utilizzandoli in modo corretto
- Sono di intralcio in tutte le situazioni dove dobbiamo avere le mani libere. Su terreno particolarmente impervio oppure nel caso di brevi passaggi su rocce, magari un po’ esposti, i bastoncini possono risultare di intralcio se non addirittura pericolosi. Se il passaggio è molto breve e non particolarmente insidioso per le nostre capacità, possiamo tenere i bastoncini al polso senza impugnarli facendo passare la mano nel lacciolo per non perderli, trascinandoceli dietro. In questo modo averemo le mani libere. Attenzione in questo caso a muoversi piano e con precisione vista la concreta possibilità di inciampare sui bastoni stessi. Se invece il tratto dove abbiamo bisogno di avere le mani libere dovesse risultare particolarmente ostico o lungo la cosa migliore è chiudere i bastoncini e riporli nello zaino, sempre verticalmente e mai orizzontalmente come nella foto qui sotto.
- Minor controllo nel caso di caduta o scivolata. Se è vero che il corretto uso dei bastoncini da trekking limita anche di molto la possibilità di scivolare o cadere è altrettanto vero che nel caso di sbilanciamento possono essere pericolosi: avendo le mani occupate dai bastoni sarà inferiore la possibilità di attutire la caduta usando delle mani. Proprio per questo consiglio vivamente di usarli normalmente senza far passare la mano nel lacciolo soprattutto in discesa. In questo modo si avrà la possibilità, aprendo la mano, di lasciarli andare più velocemente. Se siamo con altre persone è sempre meglio tenere una giusta distanza di sicurezza. Soprattutto in salita, in fase di spinta, il bastone potrebbe anche ferire accidentalmente chi ci segue.
Mi preme sottolineare un punto, che non so se abbia valenza generale ma che di sicuro ho sperimentato personalmente. A lungo andare abituarsi all’uso dei bastoncini disabitua all’equilibrio “naturale”; o meglio, abitua ad un nuovo equilibrio che è quello dell’utilizzo di quattro arti portanti. Potrebbe quindi anche succedere che se si utilizzano spesso i bastoncini quando se ne farà a meno si avrà un minor senso dell’equilibrio. Alternare spesso camminate con a camminate senza bastoncini anche tenendo conto del peso dello zaino e del tipo di terreno forse è la soluzione migliore.
Regolazione dei bastoncini da trekking
Per ottenere il massimo dal loro uso occorre sapere regolarne la lunghezza in base alla propria statura, ed in base al tipo di terreno (pianeggiante, salita o discesa) che si incontrerà.
In generale va detto che su terreno pianeggiante l’altezza dei bastoncini va regolata in modo che impugnando il bastoncino in posizione perfettamente eretta, l‘angolo tra il vostro braccio e il vostro avambraccio sia di 90°. Questa è la posizione di partenza e quella più usata.
Se poi il percorso presenta delle salite o delle discese particolarmente lunghe dovrete rispettivamente abbassare o alzare l’altezza del bastoncino in base all’inclinazione del pendio. Lungo i traversi su prati in forte pendenza la cosa migliore è abbassare la lunghezza del bastoncino a monte in modo da sfruttarne pienamente l’appoggio.
Come si usano i bastoncini da trekking
Per prima cosa c’è da dire che vanno usati sempre in coppia. Si cammina muovendo alternativamente gambe e braccia: gamba destra e bastone sinistro, gamba sinistra e bastone destro. Su terreno pianeggiante o un salita i bastoncini vanno tenuti leggermente inclinati in avanti in modo da sfruttare al massimo la loro spinta. In discesa invece al fine di scaricare al meglio parte del proprio peso sulle braccia e per godere appieno del loro appoggio le punte vanno sempre tenute davanti al corpo ad ogni passo. Come tutte le cose anche per usare bene i bastoncini ci vuole pratica ed allenamento. Con il tempo e con l’esperienza i gesti diverranno sempre più automatici e fluidi perché tutto sommato camminare con i bastoncini risulta piuttosto naturale a tutti.
Manutenzione dei bastoncini da trekking
I bastoncini telescopici vanno asciugati e puliti ad ogni fine escursione. Rimuovere perfettamente ogni traccia di polvere o fango facendo particolare attenzione agli snodi, da sempre il punto debole di questi attrezzi.
E voi li usate i bastoncini da trekking durante le vostre escursioni? Come vi trovate?