L’anello della Val Pramper è un viaggio alla scoperta di una delle valli più spettacolari e “dolomitiche” del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Sculture di legno, orchidee rare, malghe, rifugi, vecchie postazioni di guerra, resti di antiche paludi e fornaci per produrre la calce, ti accompagneranno in questa avventura.
L’escursione ha inizio a Pian de la Fopa (1200m), poco sopra l’abitato di Forno di Zoldo. Con un comodo sentiero in mezzo al bosco, si risale dolcemente la parte terminale e più selvaggia della Val Pramper, sino alla bucolica Malga Pramper (1540m).
Lungo il percorso, avremo la possibilità di ammirare diverse sculture di legno oltre che bellissime fioriture di orchidee, tra cui la Dactylorhiza e la Cypripedium Calceolus conosciuta come la “Scarptta di Venere”.
Tralasciati i verdi prati della malga, la salita continua ora lungo la val Balanzola, fino all’ampia conca erbosa di Pra’ de la Vedova. Qui, sovrastato dall’imponente Cima Prampér (2409m), sorge il rifugio Somariva al Pramperet (1857m).
Dopo la meritata pausa (possibilità di pranzo in rifugio), riprenderemo il cammino lungo il nostro anello. Passeremo sotto la Cima de le Balanzole (2080m) per arrivare alla base della forcella del Moschesin (1940m). Sopra di noi avremo i poderosi e accuminati bastioni del Castello di Moschesin (2499m).
Una volta saliti alla forcella, il panorama spazierà su tutta la valle Agordina e le sue montagne. In primo piano, alla nostra sinistra, le Cime de Zita e il Talvena mentre, più in lontanaza, i selvaggi Monti del Sole con il Piz di Mezzodì.
Svalicando leggermente lo stretto intaglio, incontreremo i ruderi di un forte costruito nel 1913. Si tratta di uno dei presidi della “Linea Gialla”, l’ultimo baluardo nel malaugurato caso di rottura del Fronte Dolomitico. Una serie di fitte opere, fatta di trincee, postazioni d’artiglieria, mulattiere e appunto fortini, che avrebbe dovuto rallentare l’avanzata del nemico.
Ritornati brevemente sui nostri passi, inizieremo la discesa nel lato opposto della val Balanzola, fino all’altezza di Malga Pramper. Qui riprenderemo il sentiero di salita che ci riporterà alle auto, facendoci chiudere l’anello della Val Pramper.
GUIDA: ALBERTO FACCHIN