Heiligenblut (mt 1301) è un piccolo paese della Carinzia situato ai piedi del Grossglockner (mt 3798), la più alta montagna dell’Austria. Oltre ad essere un conosciuto centro turistico estivo ed invernale, Heiligenblut è soprattutto un paese vivo con una solida tradizione contadina alle spalle.
Le strutture ricettive presenti si integrano armonicamente con le stalle e con i prati che scendono dalle montagne attorno al paese, dove in estate è ancora praticata l’antica usanza dello sfalcio dell’erba a mano.
Di Heiligenblut mi sono letteralmente innamorato fino al punto di avervi acquistato alcuni anni fa un piccolo appartamento per le vacanze.
La prima volta che vidi Heiligenblut fu quando, non ancora diciottenne, di ritorno da un viaggio a Salisburgo con la mia famiglia, insistetti con mio padre per allungare il tragitto e così ammirare il Pasterze dalla Franz Joseph Hohe. Il Pasterze è il ghiacciaio più grande delle Alpi Orientali che, come un fiume di ghiaccio, scorre alle pendici del Grossglockner (3798 mt). Purtroppo negli ultimi anni anche il Pasterze risulta, come tanti altri ghiacciai alpini, in forte ritiro vittima del surriscaldamento globale. Questo ghiacciaio, prima di allora, lo avevo visto solo a scuola, sfogliando un libro di geografia.
Dopo la visita al ghiacciaio scendemmo lungo la Grossglockner Hochalpenstrasse al piccolo villaggio di Heiligenblut. Ricordo che rimasi subito colpito dalla bellezza del luogo: il verde dei prati, le piccole case ordinate attorno al grande campanile, la cima del Glockner sullo sfondo esercitarono su di me un grande fascino.
Quell’immagine me la sono tenuta nel cuore per più di 10 anni fino a quando con Francesca, in occasione della nostra prima vacanza da fidanzati, decisi di ritornare proprio lì in quel posto che mi aveva colpito così tanto molti anni prima.
Dopo quella vacanza memorabile, in cui ritrovai Heiligenblut ancora più bello di come me lo ricordavo, tornammo a visitarlo svariate volte sia d’inverno che d’estate. Anche Francesca era stata contagiata!!!
Ben presto Heiligenblut diventò per noi non solo un semplice posto dove trascorrere delle vacanze ma un luogo da vivere e amare come una seconda casa.
A noi piace vivere Heiligenblut sempre e apprezziamo quello che esso offre in ogni stagione
In inverno lo amiamo per il contrasto tra il freddo polare, che spesso regna giù in paese, e il debole tepore del sole che, con i suoi raggi, accarezza gli ampi pendii di neve immacolata più in quota. Per me, Inverno vuol dire sci e scialpinismo, attività che trovano qui un terreno ideale per essere praticate.
In primavera, quando fa bello, è possibile combinare nella stessa giornata le emozioni di una bella sciata al sole, fatta di primo mattino, con il relax di una tranquilla camminata lungo i prati di fondovalle, odoranti di vacca, che gradualmente cominciano a dipingersi delle prime chiazze di verde tenue.
L’estate, per noi, è il tempo delle escursioni, della raccolta dei lamponi e dei mirtilli, dei tuffi nelle vicine piscine all’aperto di Dollach e Winklern e delle feste di paese.
In Autunno è d’obbligo almeno una visita agli Apriacher Alm, ovvero dei magnifici alpeggi, con superba vista sul versante carinziano del Grossglockner circondati da larici secolari dagli aghi dorati.
Insomma io qui non mi annoio mai, anzi direi che i giorni e le settimane mi sfuggono tra le dita senza riuscire a fare nemmeno la metà delle cose che mi vengono in mente.
Attenzione però, se cercate negozi, confusione, code, smog questo posto non fa per voi, andare ad Heiligenblut significa fare un immersione nella natura e vivere una montagna ancora “vera”, quella con la M maiuscola, finalmente svincolata dalle regole del turismo di massa. Qui percepisco una sensazione di libertà non comune e mi sento tutte le volte ancora come un bambino, desideroso di conoscere sempre più approfonditamente questo luogo ormai famigliare circondato da montagne dai nomi spesso impronunciabili.