L’arrampicata è uno sport intrinsecamente pericoloso dove incidono pericoli oggettivi legati all’ambiente e pericoli soggettivi propri della componente umana. Mentre nell’arrampicata alpina i fattori oggettivi sono particolarmente severi: caduta sassi, frane, cambi di tempo improvviso, valanghe, ecc… nell’arrampicata sportiva in falesia i pericoli oggettivi si riducono moltissimo anche se non scompaiono del tutto per poi quasi azzerarsi nel caso di arrampicata indoor.
Certo la caduta sassi dall’alto può verificarsi anche in falesia ma è un fenomeno raro visto che le vie vengono normalmente prima pulite. Anche il cedimento delle soste e degli spit è possibile ma è relegato all’ipotesi di falesie dove vi è una scarsa o nulla manutenzione con un evidente stato di abbandono delle protezioni in loco.
Ho citato solo alcuni esempi per far capire che in arrampicata sportiva ciò che incide maggiormente nel determinarne la pericolosità di una situazione è l’elemento umano in termini di errori, false credenze, distrazioni e comportamenti sbagliati.
Purtroppo in giro per le falesie se ne vedono di tutti i colori: climbers che fanno sicura al compagno a piedi nudi (in caso di volo si è proiettati verso la roccia e ci si deve opporre con i piedi), altri addirittura che fanno sicura seduti lontani dalla parete.., attrezzatura vetusta, manovre approssimative e via dicendo. Il più delle volte va a finire bene, ma il santo protettore delle falesie ogni tanto può avere le balle girate e allora l’errore porta a conseguenze gravissime.
I 6 errori più gravi da evitare in arrampicata sportiva
- Mancata chiusura del nodo o nodo non corretto. Sembra incredibile ma è la causa numero uno di incidenti mortali in falesia. Colpa la routine e la distrazione legata alla ripetitività del gesto. Climbers esperti e famosi negli anni sono incappati in questo subdolo e terribile incidente. Qui puoi leggere una mia esperienza personale fortunatamente andata a buon fine.
Soluzione: controllo incrociato con il compagno prima di partire, evitare maglie o felpe che coprano la vista dell’imbrago in prossimità del nodo, non distrarre il compagno mentre si sta legando.
- Scorretto posizionamento della corda all’interno del freno di assicurazione. E’ una delle principali cause di incidenti gravi in arrampicata sportiva. Spesso i freni per l’assicurazione non vengono utilizzati secondo le indicazioni date dalle case costruttrici. Il classico errore è quello dell’introduzione a rovescio della corda nel Gri-Gri, rendendo di fatto così impossibile ogni bloccaggio.
Soluzione: controllo reciproco prima di partire, non distrarre il compagno mentre inserisce la corda nel freno.
- Non fare il nodo alla fine della corda. Si può discutere ore su come costruire la sosta, sul modo migliore di proteggere la via, su quale sia il passaggio a cui stare attenti, etc ma è molto più probabile subire un infortunio grave in calata perché la corda finisce e fuoriesce dal freno dell’assicuratore perché non si è fatto il nodo finale alla corda.
Soluzione: legare una estremità della corda al sacco corda o a voi stessi. Abituatevi a farlo sempre anche quando la lunghezza della via è visibilmente inferiore alla lunghezza della metà della corda.
- Corda dietro al piede mentre si arrampica da primi. Ogni volta che si supera un traverso, un passo strapiombante, si è a rischio di posizionare il piede davanti alla corda. Nel caso di caduta la corda vi “sgambetterà” e vi farà cadere a testa in giù con il serio rischio di sbattere la testa.
Soluzione: Tenete sempre d’occhio la corda mentre arrampicate e se si trova nella posizione sbagliata, correggete il gesto e mettete i piedi al posto giusto, anche se ciò vi farà perdere la sequenza, ne vale la pena.
- Scarsa comunicazione o mancata intesa tra compagni. Forse state arrampicando nella valle del vento o state facendo una via di 40 metri e non riuscite più a sentire il compagno.
Soluzione: Prima di partire dite al partner che intenzioni avete una volta giunti in catena. Se siete ancora a “portata di orecchie” comunicate in modo chiaro con il vostro assicuratore dicendogli cosa state facendo: “sono in un tratto duro, occhio”, “sono in sosta in sicurezza, devo fare la manovra per passare la corda nell’anello chiuso”, etc. Evitate di sorprendere il compagno.
- Inserire la corda nel rinvio nel verso giusto. Fare sempre attenzione che la leva del moschettone sia sempre essere posizionata in senso opposto alla direzione di progressione. In pratica la corda che esce dal rinvio ci deve guardare sempre in faccia. Se provate a terra a fare una prova e metterla al contrario, tirando la corda verso di voi come se voleste farla uscire dal rinvio, questa esce davvero.
Soluzione: Mentre si arrampica fare particolare attenzione ai moschettonaggi e utilizzare sempre rinvii con moschettone mobile lato spit (moschettone in alto) e moschettone lato corda immobilizzato alla fettuccia con appossito STRING.
Per concludere dopo aver analizzato uno per uno i principali errori in arrampicata e le relative soluzioni voglio aprire una piccola parentesi sull’uso del casco in falesia. Personalmente lo metto solo quando arrampico in montagna ma in falesia mai. Sicuramente sbaglio, lo ammetto, le brutte abitudini sono dure a morire. E’ un dato di fatto che chi pratica alpinismo indossa il casco molto più spesso di chi pratica arrampicata sportiva. Ma perché? Eppure anche in falesia potete volare e sbattere contro la roccia, cadere a testa in giù, il vostro compagno può perdere del materiale (vi è mai arrivato un Grigri in testa?). E la caduta sassi anche se rara dove la mettete? E’ sempre possibile…
In falesia con o senza casco? E’ una scelta da fare con la propria testa senza badare all’estetica. Importante essere consapevoli del rischio che si corre a non usarlo.
Articolo scritto in collaborazione con lo Staff Climb di Sestogrado.
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Immagine di copertina: Image credit Mountainfree.net