Tito Traversa è stato bravo ma tanto sfortunato

Per chi ancora non lo sapesse, Tito Traversa, l’enfant prodige dell’arrampicata italiana, è morto venerdì 5 luglio

Ho conosciuto, sulla carta, questo bambino prodigio un paio d’anni fa quando mi capitò di leggere una sua bella intervista su Pareti, una rivista specializzata del settore. Ricordo che mi emozionai e tenni il giornale per un bel po’ di tempo sopra il mio comodino. Ogni tanto mi capitava di rileggerla…. Poi, dopo qualche mese, buttai il giornale con quell’intervista ma tra i tanti nomi che vanno e vengono in quella rivista quello di Tito Traversa mi rimase impresso.

Tito Traversa

Tito Traversa in azione

Tito Traversa ci ha lasciati ad appena 12 anni dopo tre giorni di coma conseguente ad un volo a terra di 20 metri, nella falesia francese di Oripierre, vicino a Grenoble. Da ciò che è stato detto sembra che Tito avesse usato attrezzatura non sua e che i “rinvii” fossero stati montati nel modo sbagliato. I moschettoni non entravano nelle piccole asole di fettuccia ma nei gommini, che non garantiscono ovviamente alcuna tenuta. E’ morto così il nostro piccolo e grande campione. Un incidente incredibile e a dir poco incomprensibile… Tutto quello che è stato detto dai vivi dopo la sua morte circa se si poteva o meno evitare, la ricerca delle solite responsabilità, le polemiche ecc…non servono a riportarlo in vita e quindi sono solo parole che non servono a niente, dette da chi è ancora vivo e magari non conosce nemmeno l’arrampicata sportiva. Le solite cose che si dicono quando qualcuno muore praticando uno sport minore, uno sport dove non girano soldi, dove non c’è business ecc… Uno sport, questo dell’arrampicata, scomodo perché senza grandi interessi e praticato da persone appassionate che lo vivono e basta dedicando tempo, impegno e fatica. Ogni domenica queste persone non vanno a vedere altri che arrampicano, non fanno il tifo, non urlano il nome del loro beniamino ma arrampicano perché per loro l’arrampicata è un modo per riempire la loro vita di cose belle e vere. Le passioni sono proprio così altrimenti che passioni sono!!!

Tito Traversa, anche se era solo un bambino di 12 anni, prima ancora che un campione era proprio una di queste persone: un vero appassionato di questo sport che, nonostante la sua giovane età, ha saputo fare con la sua classe, il suo talento e il suo impegno cose inimmaginabili per altri appassionati di questo sport. Durante la sua breve vita l’arrampicata deve aver dato tanto a Tito e Tito ha dato tanto, anzi tantissimo, all’arrampicata. Forse troppo…

Senza dubbio Tito ha vissuto esperienze e momenti di una tale intensità che tante altre persone cosiddette “normali” non possono nemmeno immaginare. Mi riferisco soprattutto a coloro che, in occasione della sua morte, hanno demonizzato suo padre e l’arrampicata sportiva senza conoscere un bel niente di questo sport. Ecco, queste persone magari moriranno a 90 anni ma moriranno già morte perché troppo indaffarate in vita a giudicare e a sputare sentenze sulla vita degli altri, senza conoscerne la storia. Tito è morto più che mai vivo, nonostante la sua verde età, la sua pagina speciale era già riuscito a scriverla. Una meteora che ha solcato velocemente il nostro cielo lasciando un segno importante del suo passaggio…

Tito Traversa è stato bravo ma tanto sfortunato.

Ditemi la verità: chi di voi controlla ogni volta i rinvii che un amico vi presta o che trovate fissi in parete?